Poesia Operaia

Sono anch’io una Fabbrica

“lo strazio della fabbrica risultava indicibile
chi era dentro l’inferno non diceva niente
e chi era fuori poteva dire tutto però non sapeva niente
e il poeta doveva calarsi nell’inferno quotidiano (…)”

Un ‘operazione teatral-musicale che con brio e colore, con Costituzione alla mano, introduce il dialogo di due buffoni banditori-saltimbanchi con il popolo. Da li, poi, s’aprono quadri e finestre sul mondo del lavoro attraversando alcuni personaggi – dall’imprenditore, all’operaio poeta, al poeta operaio,  al lavoratore e alle lavoratrici, il tutto ispirato dalle poesie degli operai e delle operaie . Sta di fatto che ciò non basta, la ricerca si estende quindi ad un piano più universale: chi è il potere oggi? Quali sono le differenze tra un lager/ l’industria del lager e un lager senza porte/la fabbrica della la nostra societa’ ? quali sono le differenze tra la societa’ nazional socialista dei lager e quella consumistica della fabbrica?

Nasce la necessità di andare oltre i precedenti confini e la ricerca di nuove fonti ispiratrici “Vita e destino” di Vasilij Grossman 

Alla ricerca sempre di un’altra e benaugurante prospettiva, un barlume di luce che ci lasci una scia, una indicazione, un insegna, un odor

TEASER POESIA OPERAIA – SONO ANCH’IO UNA FABBRICA di e con Piergiuseppe Francione e Guglielmo Pagnozzi

FOTO DI SCENA